Il tesoro di San Marco a Venezia

Quello che riportano le cronache della fine del 1400 è forse uno dei tentativi di furto più clamorosi della storia di Venezia.

Prima dell’arrivo di Napoleone Bonaparte a Venezia, il Tesoro di San Marco custodiva ricchezze di inestimabile valore provenienti da tutto il mondo conosciuto, e nel 1494 un uomo pensò di potersene impadronire.
Questa è la storia di Stamati Crassiotti che mise a punto un piano per rubare il Tesoro di San Marco.

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Una passeggiata nella storia di Venezia

La storia di Venezia è ancora più affascinante se lasci che a raccontartela sia la città stessa.

Oltre i maestosi palazzi che si affacciano lungo i canali, lo splendore di Venezia è testimoniato da tanti piccoli particolari che sono resistiti fino ai giorni nostri e ci raccontano la storia di Venezia come una città unica al mondo.

Alcuni di questi particolari sono molto espliciti come i nizioleti, le targhe che riportano il nome delle calli, e ci ricordano chi lavorava in quella strada o quale famiglia Veneziana ci vivesse; ad esempio: nel Sestiere di Cannaregio il sottoportego dei lustraferri ospitava quei lavoratori specializzati nella rifinitura dei degli oggetti metallici, specialmente quelli utilizzati per realizzare le gondole. A Castello, nella calle dei tagliapietra si trovavano gli scalpellini che lavoravano la pietra grezza da impiegare nelle costruzioni dei palazzi e le chiese. San Marco, dove approdavano le imbarcazioni dei mercanti, era il posto giusto dove cercare ospitalità per la notte, più precisamente in Calle de la Vida o delle Locande.

Questi sono solo 3 dei quattromila nizioleti che potrai trovare a Venezia, ciascuno di essi con una storia da raccontare, troppi per descriverli tutti!

I visitatori più attenti, rimangono spesso affascinati da alcuni simboli scolpiti che incontrano passeggiando per la città, meno espliciti nel significato rispetto i nizioleti, e più profondi da interpretare.

Se la storia di Venezia fosse un film, tra i principali protagonisti vedresti senza alcun dubbio i lavoratori veneziani che, suddivisi per categoria di appartenenza – le scuole – hanno sostenuto lo sviluppo della città; le tracce del loro contributo sono ancora visibili se saprai riconoscere i loro simboli. A San Marco: la scuola degli spaderi, la scuola dei mercanti e la scuola dei muratori; a Cannaregio la scuola dei pittori e la scuola dei sartori; a Castello la confraternita dei Frutarioli.

Camminando tra il Ponte di Rialto e la Basilica di San Marco, alcune calli riportano i simboli dei prodotti che si potevano trovare: pesche, frutta secca e botti di legno.

L’importanza del lavoro nella storia di Venezia era tale da meritare uno spazio di rilievo anche nel cuore della città; ne sono un esempio le sculture alla base delle due grandi colonne alle porte di piazza San Marco che rappresentano: i vinai, i pescivendoli, i fabbri e i salinieri, insieme al capitello di una delle colonne del portico del pianterreno di Palazzo Ducale dedicato alle arti e ai mestieri.

Certamente questo articolo riporta solo una piccola parte della storia di Venezia.

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